Garantire il benessere psicofisico dei pazienti assistiti e dei loro familiari nei vari percorsi di cura, nonostante i mezzi terapeutici e assistenziali a disposizione, risulta impegnativo e difficoltoso.
Ad oggi nuove prospettive sono offerte dall’utilizzo delle cure complementari (CAM) introdotte come terapie di supporto, al fine di promuovere con maggior efficacia il benessere psicofisico e migliorare la relazione terapeutica tra l’equipe e il paziente/familiari.
La stessa OMS ha redatto un piano strategico di diffusione e regolamentazione per il periodo 2014-2023.
Nonostante la diffusione anche in Europa negli ultimi anni, il loro utilizzo è ancora poco diffuso nel Servizio Sanitario Italiano sia nel settore pubblico che privato.
Ad oggi tali cure vengono soprattutto erogate da personale non sanitario ( naturopati, estetisti, operatori del benessere, etc) con regimi di cura discontinui, scarsa valutazione dei risultati e formazione del personale eterogenea e non regolamentata.
Nell’ambito infermieristico, la Federazione Nazionale degli Ordini delle Professioni Infermieristiche aveva già espresso nel 2002 un iniziale interesse redigendo delle “linee guida per percorsi di alta formazione infermieristica e cure complementari” senza più aver dato seguito a tale percorso di sviluppo della professione.
Davanti all’esigenza professionale di voler fornire risposte sempre più efficaci nell’assistenza infermieristica, alla luce delle prove di efficacia internazionali, dell’utilizzo e sicuro nella pratica clinica e della volontà di implementare il loro utilizzo in ambito infermieristico in Italia, è nato il desiderio da parte del Gruppo Cure Complementari dell’ OPI Varese di sviluppare una indagine conoscitiva con lo scopo di valutare lo stato dell’arte del loro utilizzo sul territorio nazionale al fine di valutare l’interesse, l’uso e il bisogno formativo verso queste pratiche di sicuro interesse infermieristico.
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