La pandemia ha messo in evidenza il nervo scoperto della sanità mondiale: l’invecchiamento globale della popolazione richiede un maggiore investimento nelle cure primarie e territoriali. Le previsioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) indicano un aumento delle persone con 60 anni o più da 1 miliardo nel 2019 a 1,4 miliardi nel 2030, per arrivare a più del doppio nel 2050 (2,1 miliardi). L’invecchiamento della popolazione è tipicamente accompagnato da un aumento dell’incidenza delle malattie croniche non trasmissibili, a cui si aggiungono l’isolamento e condizioni socio-economiche che incrementano le disuguaglianze di salute.
Per rispondere ai bisogni espressi da fasce maggiormente vulnerabili, il progetto REACtion si propone di implementare soluzioni che favoriscano la permanenza dell’anziano al proprio domicilio e una maggiore accessibilità e qualità dell’assistenza socio-sanitaria a livello territoriale, attraverso la figura dell’Infermiere di Famiglia e Comunità (IFeC).
Il 14 dicembre il progetto verrà presentato in un evento pubblico, trasmesso live su Youtube al link https://youtu.be/7fhZkAj_yck, organizzato dal capofila italiano del progetto, l’Università del Piemonte Orientale.
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